Napoli, a Castel Volturno pensano già alla prossima stagione: con chi ripartire dopo l’addio di Calzona. Tre nomi in pole.
De Laurentiis a caccia del nuovo cinema paradiso. Non è un film, stavolta è realtà. Il Presidente deve premere il tasto reset e pensare a cosa fare del Napoli. Una stagione a ribasso come quella che sta andando in scena non deve più verificarsi. I partenopei hanno bisogno di tornare a competere per posizioni di vertice.
Il Patron azzurro si è scusato per l’annata storta, ma la pazienza dei tifosi è finita. Dopo le scuse servono i buoni propositi: a Castel Volturno l’unico obiettivo possibile – ora come ora – è pensare alla prossima stagione. Comunque andrà si dovrà ripartire da zero. Calzona ha firmato un mini-contratto per poi tornare a fare il Commissario Tecnico della Slovacchia.
Napoli, caccia al tecnico
Quindi sulla panchina azzurra ci sarà ancora un nuovo volto. Dopo Spalletti l’oblio, ma c’è ancora tempo e modo per aggiustare tutto. Quello che spera De Laurentiis, ma la Serie A non è un film: il lieto fine bisogna costruirselo. Servono gli interpreti giusti. La lista per la panchina è lunga: non sono gli oltre 100 nomi che ha vagliato l’estate scorsa, ma restano comunque candidature valide.
La top 3 per il prossimo anno a Dimaro è la seguente: Pioli, Conte e Italiano. La scelta ricadrà su un uomo solo: una sorta di casting, ma questo non è un reality. I nomi – anticipati da Il Mattino – sono tutti abbastanza plausibili. Pioli è in rotta con il Milan, a meno di clamorosi ribaltoni europei. Verso Milanello è già pronto Thiago Motta, l’esperienza al Bologna gli ha fatto bene.
Tre nomi per il dopo Calzona
È pronto per il salto di qualità. Pioli, dunque, potrebbe finire in Campania com’è già successo a un altro ex milanista: Carletto Ancelotti, l’attuale tecnico rossonero spera eventualmente in un epilogo diverso. Seguono Antonio Conte e Vincenzo Italiano. L’ex Juve resta un sogno, visto che c’è il Bayern Monaco pronto a tentare l’ex bianconero.
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Italiano, invece, sembrerebbe essere la pista più abbordabile, ma non è facile. Il tecnico è stimolato dalla piazza, ma vuole delle garanzie sul mercato. Esattamente come quelle che gli ha dato Firenze, costruendo una squadra a sua immagine e somiglianza. Il valzer delle panchine continua con vista sul Lungomare, o forse –restando in tema di passi – sarebbe meglio definirla una tarantella.