Suarez o Dzeko: dipende tutto da come Pirlo vuole impostare la sua linea di attacco. Se vuole un giocatore che difende la palla per aprire il gioco a CR7 o Dybala allora il nome giusto è il romanista, abile ad usare la propria stazza per ricevere il pallone, alzare la testa e fungere da primo regista offensivo, se invece vuole un giocatore d’area, finalizzatore e che comunque partecipa alla manovra anche senza la palla allora la Juventus punterà sull’uruguagio (risolti i suoi problemi di passaporto e di buonuscita dal Barca).
Personalmente dico Suarez. Per l’esperienza che ha, soprattutto a livello di competizioni europee, competizioni ove i bianconeri necessitano di fare il salto di qualità (più di 9 reti di media in Champions negli ultimi 6 anni), perché è sempre prolifico e raramente attraversa periodi di crisi (191 reti dal 2014 in Liga, quasi 32 di media a stagione), perché è abituato a giocare con grandi fuoriclasse e sa cosa può concedersi e cosa no (vedi Messi e, se andasse alla Juve, Ronaldo), perché è abituato a giocare per la squadra ed è uno dei primi a iniziare il pressing quando l’avversario parte dalla difesa.
Tonali o Vidal: dico Vidal (anche perché Tonali sembra oramai ad un passo dai rossoneri). Perché l’Inter vuole tornare a vincere subito ed ha bisogno di giocatori che sanno cosa vuol dire vincere, perché l’Inter ha speso molto e non può permettersi sempre di nascondersi dietro alla pianificazione per il futuro, perché Conte è uno dei più grandi motivatori, conosce il cileno e sa trarre il massimo dal giocatore e perchè, non per ultimo, arriverebbe a parametro zero.
Tonali tecnicamente può diventare un grande calciatore ma andando all’Inter ora correrebbe il rischio di bruciarsi immerso in un ambiente con grandi pressioni, ambiente che ha appena visto sfumare una finale europea ed ha terminato ad un punto dalla Juventus l’ultimo campionato. Il Milan può essere la società giusta per il lodigiano, più serena ed immersa in una programmazione per il futuro in atto già dalla passata stagione.
Koulibaly via? Dico si. Il giocatore è già da qualche stagione nel mirino di alcune squadre europee (PSG e Manchester City) e le ultime dichiarazioni di De Laurentis non lasciano presagire una continuazione del rapporto.
Bene fa la società napoletana ad insistere sul corrispettivo monetario non intendendo svendere il senegalese ma i tempi dei 100 milioni offerti dai francesi sono lontani; forse il patron della squadra partenopea ha ancora negli occhi i 92 milioni per Maguire spesi dallo United l’anno scorso e sogna di strappare qualche milione in più.
Bonaventura-Firenze? Dico assolutamente si. Giocatore spesso sottovalutato, lasciato andare dai rossoneri forse un po’ troppo frettolosamente, capace di 53 reti in carriera tra Atalanta e Milan in circa 280 incontri. Abile del dribbling, con una discreta velocità e dotato anche di una buona tecnica sui calci piazzati può davvero fare la differenza nella squadra viola che da tempo necessità di un uomo di esperienza a centrocampo che sappia leggere i momenti della partita.
C’è l’incognita degli infortuni che lo hanno condizionato soprattutto nell’ultimo periodo ma abbiamo ancora negli occhi quella passeggiata solitaria con gli occhi bagnati in un San Siro vuoto per raccontarsi, in intimità, un addio forse non voluto. La professionalità nello sport paga quasi sempre e sono sicuro che nel caso del giocatore originario di San Severino Marche, un suo approdo alla sponda gigliata farebbe bene ad ambedue le parti.