Paulo Dybala alle prese con i problemi muscolari che gli hanno dato qualche grattacapo durante la stagione: le sue condizioni.
Paulo Dybala torna da Firenze con qualche acciacco. L’argentino risponde bene alla cura De Rossi, sta giocando sempre: 13 partite su 14 disputate per un totale di 10 gol. C’è tutto per fare la differenza, ma il fisico – anche se non sembra – non è più quello dei tempi della Juventus. L’attaccante va gestito.
DDR lo fa giocare in modo leggermente diverso rispetto a quanto gli chiedeva Mourinho e le gambe sembrano essere leggermente meno bersagliate, ma occorre ugualmente prestare attenzione. Al Franchi ha chiesto il cambio prima della fine, un piccolo risentimento. De Rossi acconsente, entra Baldanzi: l’ex Empoli è il suo erede naturale, chiamato nella Capitale proprio per fare le veci della Joya. Sia per quando sta male, sia per quando sarà il momento di salutarlo definitivamente. C‘è ancora l’ipotesi di un suo addio al termine del contratto di tre anni con i giallorossi.
Dybala tra fisico e aspettative
Il rinnovo è un obiettivo, non scontato: esattamente come Daniele De Rossi. In questa situazione i due sono uguali, aspettano risposte. Se, però, la burocrazia può attendere, quello che non aspetta è il campo. L’allenatore giallorosso deve capire se può contare sull’attaccante argentino oppure no: in conferenza stampa ha detto che stava bene, solo un piccolo risentimento muscolare.
Quel che De Rossi ha affermato nel post gara del Franchi, però, va suffragato da esami strumentali. Il centravanti li ha fatti e sembra stare bene. Al punto da potersi permettere eventualmente di giocare anche in maniera leggermente arretrata. Sulla trequarti. Questo poi lo deciderà l’allenatore.
Come sta l’attaccante giallorosso
Quel che conta è essere pronti, proprio come insegna De Rossi: “In allenamento bisogna andar forte, in partita ancora più forte, patti chiari e amicizia lunga” – ha detto in conferenza stampa – Dybala esegue. Si allena in gruppo e poi affronta un piccolo spezzone di seduta a parte. Niente lavoro differenziato, solo qualche premura in più.
Il motivo principale si chiama Brighton: mercoledì l’argentino partirà con i compagni per giocare una porzione di partita il giorno dopo. Successivamente ci sarà il Sassuolo e poi la Joya dovrà rispondere alla convocazione di Scaloni. L’Argentina lo reclama. L’ex Juve non intende sottovalutare alcun tipo di impegno: ci sarà per tutti, dipende come.
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Per questo la gestione diventa fondamentale. L’attaccante è pronto a (ri)prendersi la scena: con la capacità, ma soprattutto con la lucidità, di chi ha ancora fame ma sa che l’anagrafe non è più la stessa di una volta. La sfida principale, per il campione, è contro il tempo. Anche se non è ancora il momento di “giocare” con le lancette.