Ahmed Refaat, paura e incredulità durante una partita del campionato egiziano. Il campione accusa un malore e va in arresto cardiaco.
Non solo Eriksen. Quel che è successo all’ex Inter non era un caso isolato. La medesima situazione si è riproposta in un turno del campionato egiziano. Di fronte i Modern Future e l’Al Ittihad. Tutto sembrava andare per il meglio, ma la partita è stata interrotta bruscamente a causa di una tragedia inaspettata.
Ahmed Refaat si ferma, in molti pensano si tratti di un normale infortunio, ma non è così. Il calciatore perde i sensi, occhi al cielo, rotatoria delle pupille e perdita di lucidità. Si tratta di un arresto cardiaco. A rendersene conto per primo un calciatore della squadra avversaria, ma in questi momenti non ci sono colori e appartenenze.
Arresto cardiaco in campo: Ahmed Refaat perde conoscenza
L’umanità vince sul gioco e tutti si fermano. L’uomo corre incontro al collega e cerca di rianimarlo. Nel frattempo arrivano i soccorsi sul terreno di gioco e provano a fare un altro tipo di manovra. Nel frattempo i soccorsi – messi alle strette – conducono il calciatore all’ospedale più vicino: ha bisogno di cure e assistenza.
Il massaggio cardiaco non è bastato. Tutto fermo. Il collega (come fece Kjaer con Eriksen) è stato determinante prima dell’arrivo dei soccorsi. Questo ha fatto sì che in ospedale facessero tutti gli accertamenti del caso con una base di soccorso da cui partire. La sofferenza, in qualche maniera, è stata alleviata.
Il cuore riprende a battere dopo un’ora
Il cuore ha ripreso a pompare dopo un’ora. Che l’impianto cardiaco funzioni e il cuore batta nuovamente non basta per dichiarare lo scampato pericolo. Ha ripreso a battere dopo un’ora: questo significa che il muscolo è compromesso. I medici, infatti, hanno definito ancora instabile il quadro clinico del ragazzo: è troppo presto per formulare certezze.
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L’unica cosa sicura è che i soccorsi hanno fatto il loro lavoro. Ora ad Ahmed Refaat resta la sfida più difficile: resistere. I tifosi e non solo sperano che la vinca, in maniera tale da tornare a giocare e, forse, nel caso di Refaat, pensare a una vita diversa.