Lautaro Martinez, le due facce del bomber. L’attaccante segna in Italia e si blocca in Europa: i numeri della crisi.
Lautaro Martinez scalpita. Dopo l’errore di Madrid vuole subito rifarsi, c’è il campionato che lo aspetta. Può superare il record di Higuain e Ciro Immobile (36 reti in un’unica stagione), per il momento è a quota 23 in 25 partite. Tutto bellissimo, ma i sorrisi vengono meno nell’Europa che conta.
Il Toro non rende abbastanza quando l’arena è da Champions: l’attaccante è sottotono rispetto alle partite in Serie A. L’unico lampo su azione quando parte la musichetta della Coppa Campioni è quello fatto contro la Real Sociedad. Ai gironi, da subentrato. Poi il buio: segna a singhiozzo, si vede poco sotto porta.
Lautaro Martinez, il Toro non muggisce: i numeri della crisi
Questo è un problema che potrebbe incidere anche rispetto al rinnovo di contratto: l’Inter vuole farlo diventare il calciatore più pagato della Serie A, ma un centravanti che si spegne nelle partite che contano non è un buon biglietto da visita. Le statistiche parlano chiaro: l’attaccante vanta appena 14 gol su 53 partite giocate nelle coppe.
Quasi una meteora: c’è, ma non si vede. Gli avversari se lo aspettano e gli fanno terra bruciata intorno. Come un toro – neanche a dirlo – senza più forza. Cercare di uscire o aggredire in prima persona, questo farebbe un toro vero. L’argentino, però, è più equilibrato. Il calcio non è una corrida, almeno non sempre, e aspetta. Un’attesa che potrebbe diventare snervante.
Enigma Champions
Ci teneva l’attaccante ad arrivare in fondo nella Champions League che doveva essere del riscatto. Invece a incassare, stavolta, è stato solo il destino. In Serie A realizza una rete ogni 106 minuti, mentre in Coppa dei Campioni la percentuale realizzativa è ferma al 6,7%. Si alza al 16% quando gioca con l’Argentina, ma non sono numeri da Lautaro.
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Quasi come se soffrisse la pressione. Un aspetto su cui lavorare quest’estate, magari con una firma in più, che ancora non arriva. Ognuno deve fare le proprie valutazioni. La fumata bianca arriverà, ma questi numeri – quantomeno – aprono a qualche riflessione in più. In Europa il muggito del Toro non sembra fare più paura.