Quanto accaduto sul finire del primo tempo a Zaniolo in Olanda-Italia, gara valevole per i gironi di Nations League, ha fin da subito destato preoccupazione nello staff medico azzurro: un contrasto di gioco con Van de Beek e il dolore tale da costringerlo ad uscire. Soltanto nella mattinata odierna, 8 settembre 2020, la diagnosi: rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro e stop di 6 mesi.
Quello del classe ’99 romanista è ormai divenuto un infortunio comune nel massimo campionato italiano. Infatti, già nel novembre 2017 alcune delle principali testate giornalistiche sportive, allarmate, si interrogavano sui motivi dei numerosi infortuni al crociato che colpivano i giocatori. Nell’inizio di stagione 2017/2018 infatti i giocatori che in poco più di 3 mesi si ruppero il crociato furono ben 7!
Perché sempre più giocatori si rompono il crociato?
La rottura del crociato è un modo comune per identificare la lesione completa del legamento crociato anteriore. Tale legamento è fondamentale per garantire la stabilità del ginocchio e una sua lesione è seguita da mediamente 6 mesi di stop.
Ma perché sempre più giocatori si rompono il crociato? Le cause più frequenti di lesione del legamento crociato anteriore sono essenzialmente 3:
- torsione innaturale del ginocchio
- impatto brusco
- arresto improvviso durante una corsa alla massima velocità.
Gli esperti concordano sul fatto che l’aumento degli infortuni di questo tipo tra i calciatori di Serie A sia legato a 4 fattori:
- l’aumento della velocità di gioco,
- l’incremento del numero di partite e una conseguente riduzione dei tempi di recupero
- le condizioni non sempre perfette dei campi da gioco
- una preparazione muscolare principalmente orientata al potenziamento dei muscoli estensori del ginocchio piuttosto che ai flessori, per migliorare lo scatto.
Quello di Zaniolo è il secondo infortunio al crociato in 8 mesi. Nel club dei giocatori che si sono lesionati il crociato più di una volta nel corso della loro carriera ci sono anche Leonardo Pavoletti, Arkadiusz Milik, Alessandro Florenzi, Claudio Marchisio e Giuseppe Rossi.