Lo scenario peggiore per la Serie A, in questa situazione di emergenza in tutta Italia, viene evidenziato dall’edizione odierna del Corriere della Sera. “Cosa succede se uno tra i circa 600 giocatori in rosa nelle venti squadre di A o uno tra i mille professionisti che a vario titolo lavorano a contatto con le squadre o uno dei circa 30 arbitri impegnati fin qui, o anche solo uno dei loro familiari, si scopre positivo al Coronavirus?”.
La risposta del Corriere sembra netta: “Semplice, succede che si ferma tutto. E che il campionato rischia di non potersi concludere, altro che balletti di date o liti di condominio”.
Ieri anche il Consiglio di Serie A ha vagliato questa ipotesi: sospendere in toto il campionato e congelare le posizioni di classifica “di quel momento” definitivamente in caso di contagio tra i vari professionisti che orbitano attorno al mondo del calcio. Per ora è un pensiero agitato, nient’altro. Perché sempre nel contesto dell’ipotesi discussa a Roma è emerso che tuttalpiù, nel caso si dovesse arrivare all’interruzione del campionato, l’intera stagione verrebbe probabilmente annullata senza assegnazione di titoli.