Sven-Goran Eriksson torna a parlare delle sue condizioni di salute, dopo la terribile diagnosi del tumore: ecco come sta oggi.
Sven-Goran Eriksson torna a parlare alla stampa italiana, dopo l’annuncio negli scorsi mesi del cancro e la commovente intervista/tributo rilascia a Le Iene. Il mister, nonostante il male sia stato ufficializzato come irreversibile, sta bene e non si vuole arrendere davanti il drammatico verdetto clinico. Mandando un forte saluto ai tifosi italiani, in particolare a quelli della Lazio, continua a portare avanti le attività di casa e i propri interessi. Sognando di tornare ad allenare anche per una sola partita.
Eriksson torna a parlare delle sue condizioni di salute
Il mister aveva scioccato tutto il mondo del calcio nei mesi scorsi, quando in un’intervista alla tv svedese aveva annunciato come fosse malato di un tumore in stato avanzato al pancreas. Il leggendario allenatore, con una tempra da vero sportivo, ha comunque mostrato di non arrendersi alla diagnosi dei medici. In una reazione che ha sorpreso anche i medici che lo seguono, , il tecnico ha mostrato di stare in un angolo a piangersi addosso. In una condizione che il medico personale ha definito come “non sta”, Eriksson continua a fare la vita di sempre, portando avanti le attività di casa e seguendo per televisione quel caro mondo del calcio.
Le ultime uscite pubbliche di mister Eriksson
Recentemente il mister svedese ha realizzato un proprio sogno nel cassetto: dirigere una partita del Liverpool. Questo tributo fatto dagli Scouse, è avvenuto per una partita di beneficienza allo stadio di Anfield: in panchina, al posto di Jurgen Klopp, è sceso proprio Sven-Goran Eriksson a dare indicazioni ai giocatori in campo. Ma nella testa del tecnico ci sarebbe probabilmente un altro sogno nel cassetto: venire in Italia per dirigere un’ultima volta la Lazio e vedere gli amati tifosi biancocelesti della Curva Nord.
Il mister, in una recente intervista alla televisione straniera, ha ammesso i suoi amori calcistici. Il Liverpool era la squadra che tifava da bambino e che, anni fa, si paventava andasse ad allenare in Premier League. Poi l’amore per le magie di due giocatori, uno destro e l’altro mancino: David Beckham e Sinisa Mihajlovic: come racconterà il mister su Italia 1, i due giocatori con il tiro più forte e preciso che abbia mai allenato. Ma tra gli amori c’è anche la Lazio, con cui vinse lo Scudetto del 2000 e che di fatto ne scrissero l’aurea di allenatore leggendario. Un ultima partita tributo coi biancocelesti, anche per salutare i tifosi, al mister nordico non dispiacerebbe.